Chi è Caffè Penazzi – Parte 3

Chi è Caffè Penazzi – Parte 3

Il sogno si chiuse nel cassetto fino al 2004, anno in cui presi una decisione epocale per la mia vita di bancario non soddisfatto del proprio lavoro: mi misi in aspettativa per svariati mesi. Nel mentre, l’anno prima, da Bologna avevo scelto come nuova residenza Ferrara.

Ero deciso, una volta trovato il negozio, e la cosa avvenne in fretta, a provare cosa voleva dire investire su se stessi ed una passione. Chiamai la mia società Artlife Caffè perché pochi anni prima avevo conosciuto un critico d’arte bolognese – ma l’incontro avvenne proprio a Ferrara ad un concorso di pittura – con il quale decidemmo di creare sul web quello che poi sarebbe diventato, fino all’attacco hacker, e poi alla scomparsa prematura di Valerio, un bel portale d’arte indipendente, Artlife, appunto.

Da qui nacque, dicevo, “Artlife Caffè, il Caffè fatto ad Arte”, il cui marchio esiste tutt’ora ed è registrato. Fra tante peripezie burocratiche e pratiche, riuscimmo, con mia moglie e mia cognata, ad inaugurare la Torrefazione. Fu aperta in Piazza della Repubblica ai numeri 27 e 29, il 12 dicembre del 2004.

L’esordio fu surreale: il primo cliente che entrò ci chiese un decaffeinato… Ma da qualche parte bisognava pur cominciare…

Qualche giorno dopo, una festa più importante a base di amici e parenti ci diede l’avvio ufficiale. Le persone che nei giorni seguenti entravano e chiedevano semplicemente “un caffè” restavano basite. Veniva loro consegnato un menù dalla copertina marrone con alcuni cenni su di noi, ma soprattutto la possibilità di poter scegliere il loro Caffè tra sette tipologie, più il decaffeinato. Incredibile, per l’epoca. Vi erano origini da alcuni dei migliori Paesi produttori, dai gusti diversi, così da poter soddisfare le preferenze individuali. Tutti di Arabica, perché ha poca caffeina e sentori maggiormente piacevoli.

La Bottega del Caffè

Univo alla parte del Caffè una buona scelta di specialità alimentari ed oggetti da regalo, ricordo ancora teiere, bicchieri in ceramica giapponese, e via dicendo. Una piccola bottega del gusto in cui a farla da padrona era comunque la mia tostatrice Petroncini da 10 kg per ciclo, dalla finitura in rame che le dava un tono caldo e pacioso. Pareva sempre stata lì, come il resto dell’arredo…

Passato Natale, la vita in Bottega era comunque in fermento e sviluppo, aumentavano i nuovi avventori, tra cui qualche curioso delle novità, mordi e fuggi, e poi persone che ancora oggi vedo e frequento, talora. Tutte attratte dal profumo irresistibile del Caffè in tostatura, che come un richiamo magnetico le portava lì mentre lavoravo.

La scoperta che cambia una vita

Fine gennaio 2005. Assiduo navigatore tra le aste online, collezionista per passione di macchine da Caffè, m’imbattei in una targa di cartone in vendita, recante la scritta “Torrefazione igienica e giornaliera del Caffè Penazzi, Piazza Vittorio Emanuele 27-29 Ferrara”. E quale sarà mai Piazza Vittorio Emanuele? Che bella cosa…ma guarda che strano, siamo anche noi ai civici 27 e 29. Però è Piazza della Repubblica… Facemmo delle ricerche e scoprimmo di AVER APERTO NELLO STESSO NEGOZIO DI ARRIGO PENAZZI QUASI OTTANT’ANNI DOPO…

La piazza aveva cambiato nome dopo la seconda Guerra mondiale. Il Signor Penazzi aveva ceduto la sua bottega durante il conflitto al suo garzone, tale Morini, che poi si associò con un altro torrefattore, Gardenghi. I due si separarono nell’attività ma rimasero vicini, al 21 ed al 25 della stessa piazza, fino agli anni ’60. Il marciapiede profumò di Caffè per molti anni, poi il nulla…

Dopo ulteriori ricerche trovammo la figlia di Arrigo, non più residente a Ferrara da molti anni, che con grande emozione ci ricevette e fu felicissima della nostra iniziativa di riprendere il marchio del papà (anche quello è stato da noi nuovamente registrato e tutelato) come dono del destino affidato a noi. Nessuno ricordava, per limiti anagrafici, quel passato così bello che era (e continua ad essere) nostro e doveva essere valorizzato nuovamente.

E così si partì con una nuova, buona stella.

In breve, oggi…

Da ottobre 2017 la Bottega non è più gestita da noi, e già qualche anno prima ci siamo trasferiti in Via Giuseppe Bongiovanni 32, dietro la fabbrica Moccia (Zabov). Oggi siamo due realtà distinte e indipendenti. Caffè Penazzi si trova solo da noi e dai nostri clienti diretti.

Dispiace un po’ di aver lasciato la sede storica di una torrefazione che con questa scoperta ci sta facendo crescere, unita alla qualità servita fin dal primo giorno. Ma voglio raccontarvi un altro fatto che secondo me testimonia che Arrigo Penazzi è sempre con noi.

L’anno scorso un conoscente mi viene a trovare, e dice di aver “visto il mio vecchio logo da qualche parte sul web”. Fin qui niente di strano, penso, ma incuriosito faccio qualche approfondimento e lo trovo. Si trattava della pagina del deposito del marchio di Penazzi che ho trovato io all’Ufficio Marchi e Brevetti.

Noi abbiamo inaugurato la sede di Via Bongiovanni il 17 maggio 2015, e lui quando lo depositò? Il 17 maggio 1929…

Ho smesso da tempo di credere al caso. Però credo sempre nel buon Caffè, fatto con il cuore.

 

 

 

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