Napoli da maggio proibisce le capsule di plastica nella zona del Lungomare.
Che la Città dove per antonomasia il Caffè è “bbbuono” prenda provvedimenti del genere, lascia una speranza all’inversione di tendenza? Torneranno le Moke e le Napoletane a profumare l’aria dei chioschi?
O moderne superautomatiche produrranno ottimi espressi senza rifiuti ad impatto ambientale rilevante?
Dopo Amburgo, Napoli. Sperém.
La notizia di oggi.
NAPOLI – Vietato l’uso delle capsule di plastica su tutto il Lungomare di Napoli. Accadrà dal primo maggio dopo che il sindaco di del capoluogo partenopeo Luigi de Magistris ha firmato un’ordinanza che vieta l’utilizzo della plastica nella zona del Lungomare cittadino, ovvero la fascia territoriale compresa tra le strade che costeggiano la linea di costa, anche per i terreni elevati sul mare, dalla località Bagnoli La Pietra alla località Pietrarsa, a partire dal prossimo mese di maggio.
Il divieto è esteso a tutte le attività commerciali – inclusi i laboratori di cibo e gli ambulanti – al fine non solo di salvaguardare l’ambiente riducendo l’utilizzo della plastica, ma anche per evitare che rifiuti di questo tipo finiscano in mare.
L’ordinanza del Comune di Napoli, nella fattispecie, impone di non utilizzare, fornire e commerciare tutto ciò che è di plastica. Quindi contenitori, stoviglie, posate, cannucce e ogni altro manufatto monouso, perciò anche le capsule di caffè. E tutto quanto serva per uso alimentare in plastica non biodegradabile e non compostabile. Il divieto è rivolto a tutti gli esercizi commerciali che sorgono sul lungomare. Inclusi i laboratori di produzione artigianale di alimenti autorizzati alla vendita per asporto e i venditori ambulanti di cibo.
L’ordinanza entrerà in vigore per limitare l’impatto ambientale della plastica e per evitare che rifiuti di questo tipo possano finire in mare. L’utilizzo di materiale plastico è consentito, al fine di esaurire le scorte, fino al 30 aprile del 2019. A partire dal mese di maggio, invece, i trasgressori saranno puniti con una multa che varia dai 25 ai 500 euro.
Da notare che un analogo provvedimento è già adottato su tutto il territorio dell’isola di Ischia.
Qui il link all’articolo su Comunicaffè.