La macchina per il Caffè: perché dovrei acquistarla?

La macchina per il Caffè: perché dovrei acquistarla?

 

Iniziamo da un desiderio: mi metto finalmente in proprio.

Quante volte vi siete ritorti le budella per via del vostro capo, assoluto o immediatamente superiore a voi? Quanti avvilimenti e desideri di rivalsa avete vissuto nella vostra carriera lavorativa da dipendenti?

Immagino che non siano stati pochi. Ho lavorato in banca per quattordici anni, e posso assicurarvi che, se non siete persone corazzate, o non riuscite a sdoppiarvi nella “condotta da lavoro” e nella condotta “tutto il resto”, inevitabilmente un po’ di gastrite o simile vi ha tormentato. Per non parlare dello stress da lunedì, da straordinario non retribuito, da sguardi dei colleghi che vi guardano imbestialiti se osate uscire in orario – magari perché avete un motivo serio e valido per farlo, ma per loro non conta – perché si DOVREBBE farlo per vivere anche altri momenti. Chi non ne soffre? A parte quelli che ho citato prima, credo una buona parte.

Ci siamo: ho deciso. I risparmi saranno la mia salvezza.

Che siano vostri, che li abbia lasciati lo zio, o qualcuno in famiglia ve li presti, i risparmi sono l’arma per la vendetta sicura, magari solo una base per partire a seconda di quanto sarà il budget finale, ma intanto li avete.

Ecco, il capo ed i colleghi non mi stresseranno più. APRO UN BAR. E via, finalmente, oggi si fanno i soldi, magari un po’ meno di una volta, ma vuoi mettere il calicino dell’aperitivo, il panino, l’insalatone a pranzo? E poi, soprattutto , le colazioni del mattino, espressi e cappuccini come se non ci fosse un domani serviti ad un fiume di persone che invade il locale? Insomma, è la mia strada, quella di fare il barista…

Vero, ma…

Se non avete una precedente esperienza nel settore o un titolo di studio che vi dia libero accesso alla possibilità di ottenere una licenza di somministrazione di alimenti e bevande, occorre che facciate un corso di abilitazione presso un’associazione di categoria o un ente di formazione per apprendere, giustamente, tutte le corrette prassi e pratiche per gestire al meglio la vostra realtà imprenditoriale. Perché, non dimenticatelo mai, siete IMPRENDITORI, anche se non avete un’acciaieria o un cantiere nautico.

Ci saranno, tra i vari insegnanti per l’abilitazione, persone che vi illustreranno la preparazione dell’espresso ed annessi, nonché i rudimenti di cultura caffeicola. Quasi sempre i signori in questione lavoreranno per…guarda caso, una torrefazione!

E’ importante che siano persone competenti in materia, perché la tecnica si trasmette anche con la passione e la pratica.

La Forza è vigorosa in te, giovane Padawan

Si possono verificare due casi. Il primo è che vi diano i loro riferimenti e si aspettino una vostra visita in torrefazione per assaggiare meglio i Caffè disponibili, creare una relazione commerciale basata sulla stima e sulla fiducia reciproca, oppure…

Potrebbe succedere che nel momento in cui apprendono che desiderate coronare un vostro desiderio come quello del bar, vi dicano qualcosa tipo “Per le macchine non preoccuparti, ci pensiamo noi. Per le tazzine, l’insegna, le “cosette” di tutti i giorni, anche”.

Oggi è il mio giorno fortunato, non spendo niente per le macchine!

A dire la verità non è proprio così. Questa iniezione di folle beneficenza nasconde il Lato Oscuro del Chicco. Vi elenco le trappole più significative:

  • Solitamente siete vincolati da un contratto pluriennale, il cui recesso anticipato prevede penali consistenti, di esclusiva di acquisto da Darth Fener;
  • Il prezzo di acquisto di quanto andrete a somministrare sarà generalmente elevato, ma di solito non corrisponde al valore della merce. Questo perché le famose “macchine che non pagate” hanno un costo spalmato sul prezzo stesso dei chicchi acquistati.
  • Conseguenza di quanto appena sopra scritto è che si strapagano prodotti in media poco esaltanti dal punto di vista organolettico più di ottimi Caffè comprati in libero mercato;
  • Non esiste distinzione e possibilità da parte vostra di avere sotto controllo il prezzo delle singole voci di costo, con possibilità di fare scelte migliori dal punto di vista economico (quanto mi costa lo zucchero? Le tazzine? La manutenzione? Tanto per fare un esempio);
  • A proposito di manutenzione, se le attrezzature sono ben tenute e pulite con regolarità, come dovrebbe essere in situazione normale, salvo colpi di sfortuna notevoli i costi si riducono alla sostituzione un paio di volte l’anno delle doccette della macchina espresso e relative guarnizioni, e piccole parti dal costo limitato. La prassi di includere nel prezzo della fornitura una quota X di manutenzione a prescindere dal suo effettivo bisogno aumenta i costi in maniera inopportuna. Le guarnizioni e le doccette costano pochi euro, qualche decina se si usano i tipi da “competizione”, ma sono cifre abbordabili.
  • Non servono macchine dalle sembianze di un’astronave per fare un buon espresso, anche perché se si usano prodotti scarsi, il prezzo elevato della macchina non farà il miracolo di trasformare la catramina in Caffè… E’ l’anello più in basso della catena a dare il risultato finale. Quante volte me lo hanno detto, e l’ho fatto mio… Così lo giro a voi, a considerazione oggettiva.
  • Avete poca possibilità di contrattare prezzo e qualità dei prodotti. Vi siete vincolati, e l’Imperatore vi tiene all’interno della Morte Nera.
  • Per la stessa ragione diventa oneroso recedere anzitempo dal contratto. Lo riscrivo per chiarezza, e non farvelo dimenticare.
  • Normalmente si corre il rischio di non essere così riconoscibili, vi è una certa omologazione. Quanti clienti hanno le grandi aziende, o anche le medie, in ogni città? E’ questo che cercate, o desiderate essere un punto di riferimento nella vostra zona?

Un detto popolare

Mia bisnonna diceva, seguendo un antico adagio: “Chi ti vuol mal ti unge, chi ti vuol ben ti punge”. Nessuno punge nessun altro, ma mi permetto di evidenziare il perché l’Impero vince, a queste condizioni. E’ vita vissuta, esperienza d’altri che, in buona fede, fanno certe scelte in nome dell’apparente vantaggio.

Nessuno dirà mai, come ho scritto nella pagina “Azienda” di questo sito, che vende prodotti di bassa qualità, anzi… per cui la tentazione è forte.

Caccia i mercanti dal Tempio

Il comodato è anche una sorta di contrattazione per certe figure, che magari già un po’ scafate, chiamano torrefazioni alternative alla propria attuale, chiedendo: “Se divento tuo cliente, cosa mi dai”?, intendendo mercanteggiare per una macchina nuova, qualche tazzina o addirittura denaro la propria “fedelta” pro tempore. Lo hanno detto ad altri, prima di questi, a quanti altri ancora mentiranno?

Ogni tanto s’incontrano persone che predicano questa religione distorta, credendosi prime donne, mentre in realtà hanno perso la strada della Forza, e di tutto quel che ne consegue. Invece di cercare il Chicco che li può elevare alla distinzione del proprio locale, si muovono solo alla ricerca di valori inconciliabili con tutto questo. Non sentono ragioni, il Lato Oscuro li pervade assordandoli ed accecandoli. Inutile tentare di spiegare la benché minima ragione. Non avrebbe effetto.

Arriva la Cavalleria

Bisognerà pur che vi dica perché ha senso andare nella direzione opposta, se no cosa mi avete letto a fare fino a questo momento? Occorre che i nuovi Jedi vincano…

  • Se decidete di acquistare le attrezzature con un finanziamento, partendo da zero, sapete quanto vi costa l’operazione, quanto dura e non avete sorprese. Nonostante si attribuiscano costi alti alle banche, la certezza è la durata, soprattutto il termine.
  • Dopo un anno di attività (occorre uno straccio di rendiconto finanziario da presentare alla società locatrice), si possono prendere a noleggio operativo le attrezzature, a condizioni vantaggiose, detraendo i canoni  di locazione per intero, riscattando con un 2-3% le attrezzature se lo si desidera, dopo mediamente 5 anni, e per il periodo del noleggio i beni non rientrano fra quelli ammortizzabili di proprietà aziendale. Sono altresì inclusi assicurazioni e manutenzioni.
  • Pagate il Caffè generalmente di meno – non ho detto la metà, ho detto di meno – e scegliendo con cura si trovano ottimi prodotti artigianali. Il differenziale economico in genere vi permette di pagare i canoni di locazione o le rate del finanziamento senza accorgervene.
  • Avete i costi perfettamente trasparenti e controllabili, perché le singole voci le gestite direttamente VOI. La manutenzione la pagate SOLO quando ne avete bisogno.
  • Potete cambiare il fornitore senza disdette, penali, e inconvenienti vari, se la qualità decade, o subentrano problematiche tali da impedire la prosecuzione del rapporto di collaborazione.

Insomma, vi ho un po’ sconvolti. Ma ne vale la pena.

Ogni azienda acquisisce Clienti secondo piani marketing, relazioni personali, serietà, prezzi. Sceglie la strada che a lei è più congeniale. Bisognerebbe sempre ricordarsi che la correttezza è la miglior moneta spendibile, unita alla trasparenza ed alla coerenza.

Mi piace considerare le persone che varcano la mia soglia per crescere come elementi di una piccola grande Famiglia di imprenditori fuori dal comune. Se arrivano pensandola come me , o riescono ad entrare in empatia grazie ai miei pensieri, poco importa, ma alla fine è il risultato che conta.

Se invece vi siete solo letti questo articolo e resterete a casa vostra, pazienza. Magari vi ho sbloccato qualche molla che vi servirà per il vostro mestiere. E farò di più, proprio per Voi. Un ultimo prezioso consiglio, che vi farà risparmiare dei bel soldini.

Ricordate quando vi siete messi in proprio perché eravate stufi del vostro capo? Bene, non avevo dubbi. Allora: ogni cosa che vi viene data “gratis” è un capo che vi entra in negozio. Ne avevate uno, prima, ora rischiate di averne anche quattro o cinque. Vi basta?

Pensateci bene. Al volante della vostra azienda ci siete Voi, e solo Voi.

Se volete contattarmi per domande e chiarimenti siete nel posto giusto.

 

 

 

 

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